PNRR Misura 1.2 - Abilitazione al Cloud per le PA centrali e locali

Misura 1.2 - Abilitazione al Cloud

500 milioni destinati a 7.904 Comuni per la migrazione dei propri servizi al Cloud.

Con l’Avviso 1.2 i Comuni possono candidarsi per un passaggio fondamentale nella trasformazione digitale, l’obiettivo è migrare i servizi verso soluzioni Cloud qualificate per garantire servizi affidabili e sicuri, in coerenza con quanto definito dalla “Strategia Cloud Italia”. Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). 

I SERVIZI ISWEB PER L'ABILITAZIONE AL CLOUD

Tutte le soluzioni applicative di ISWEB sono erogate da Cloud Service Provider Qualificato ACN e permettono ai Comuni di candidarsi all’Avviso PNRR 1.2 tramite la strategia di Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in Cloud, ovvero sostituendo le attuali applicazioni utilizzate con soluzioni applicative moderne, sicure e verticali erogate da ambiente Cloud Qualificato.

Caratteristiche delle soluzioni applicative ISWEB erogate da ambiente Cloud:

  • Si attivano in brevissimo tempo;
  • Necessitano di una formazione minimale per l'utilizzo;
  • Sono nativamente integrate;
  • Sono interoperabili con basi dati di terze parti;
  • Sono scalabili e personalizzabili, consentendo all'Ente di creare architetture applicative perfettamente coerenti con i servizi erogati all'utenza
CARATTERISTICHE DELL'AVVISO 1.2 - ABILITAZIONE AL CLOUD PER LE PA LOCALI

Come si candidano i Comuni

Gli Enti possono candidarsi direttamente tramite Piattaforma PA digitale 2026 accedendo tramite identità digitale. La scadenza delle candidature è prevista per il 22 luglio 2022, fino a quella data, sono previste finestre temporali di 30 giorni, al termine delle quali il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.   

Il percorso guidato della Piattaforma PA digitale 2026 permette di comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo tra una lista di 95 servizi (96 per i comuni con più di 250.000 abitanti).

Cosa si intende per servizio da migrare al Cloud

Sono oggetto di migrazione i servizi digitali erogati in qualsiasi dal Comune, per il quale è possibile migliorare il livello di efficienza attraverso la migrazione ad ambiente Cloud. 

Per effettuare correttamente la candidatura, i servizi devono essere prima classificati ai sensi del Regolamento AgID approvato con Determinazione n. 628/2021. La classificazione può essere effettuata mediante un’apposita funzionalità della Piattaforma PA digitale 2026.

La lista completa dei 95 servizi è consultabile nell’allegato 2 corrispondente alle dimensioni del Comune da Candidare: si va dall’allegato 2.1 per i comuni con meno di 2.500 abitanti all’allegato 2.7 per i comuni con più di 250.00 abitanti.

Le modalità di migrazione e i tempi

In linea con la Strategia Nazionale per il Cloud, sono previste due modalità di migrazione al cloud:

Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT

Con la prima opzione, la migrazione al Cloud dell’infrastruttura già esistente avviene tramite strategia Lift&Shift (anche detta Rehost), ovvero, ogni servizio, comprensivo di tutte le applicazioni interessate e i relativi dati viene migrato su Cloud senza apportare alcuna modifica.

Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in Cloud
Con la seconda opzione, la migrazione avviene utilizzando una tra le strategie repurchase/replace e replatform.

  • Strategia repurchase/replace: si intende l’acquisto di una soluzione nativa in Cloud che sostituisce la soluzione attuale
  • Strategia replatform: si attua riorganizzando l’architettura applicativa del servizio, ovvero sostituendo le componenti del servizio in favore di soluzioni Cloud Native.

Le attività di migrazione devono essere condotte in coerenza con il Piano di Migrazione presentato dall’Ente contestualmente alla presentazione della domanda, specificando il nome dei servizi (dalla lista dei Servizi) da migrare e la modalità scelta per ciascuno di essi (Trasferimento o Aggiornamento).

Il tempo massimo  per la migrazione varia a seconda delle dimensioni del Comune, per esempio, per i Comuni con numero di abitanti compresi tra 20.001  e 50.000 abitanti, il contratto con il fornitore deve essere attivato entro 9 mesi dalla data della notifica del decreto di finanziamento, e le migrazioni indicate nel Piano di Migrazione devono essere concluse entro 18 mesi dalla data di attivazione del contratto. 

Per ognuno dei servizi oggetto di migrazione dovrà essere compilato un Questionario di Assessment con il supporto del fornitore contrattualizzato. Il questionario cambia in base alla strategia di migrazione adottata. 

Quanti servizi migrare per ricevere il contributo economico

Per ricevere il contributo economico, i Comuni devono candidarsi e attuare la migrazione verso soluzioni Cloud qualificate di un certo numero di servizi che ha digitalizzato, ma non ancora migrato verso soluzioni Public Cloud Qualificate.

Il numero di servizi da migrare è stabilito sulla base della dimensione dell’Ente, misurata tramite la numerosità della popolazione. Le informazioni relative all’obiettivo di ciascun Ente possono essere consultate negli allegati da 2.1 a 2.6 ciascuno dedicato ad una specifica fascia dimensionale, di seguito la tabella riepilogativa.

Allegato 

Dimensione dell’Ente

Range di servizi da migrare al Cloud

2.1

Fino a 2.500 abitanti

da 7 a 9 servizi non ancora migrati

2.2

Tra 2.501 e 5.000 abitanti

da 10 a 13 servizi non ancora migrati

2.3

Tra 5.001 e 20.000 abitanti

da 11 a 14 servizi non ancora migrati

2.4

Tra 20.001 e 50.000 abitanti

da 11 a 14 servizi non ancora migrati

2.5

Tra 50.001 e 100.000 abitanti

da 14 a 18 servizi non ancora migrati

2.6

Tra 100.001 e 250.000 abitanti

da 17 a 21 servizi non ancora migrati

2.7

Oltre i 250.000 abitanti

da 17 a 21 servizi non ancora migrati

 

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