La digitalizzazione dei contratti pubblici rappresenta una delle trasformazioni più significative per la Pubblica Amministrazione negli ultimi anni. Questo processo, incentivato dalle normative europee e italiane e reso operativo a partire dal 1 gennaio 2024, mira a rendere più trasparenti, efficienti e tracciabili tutte le fasi che riguardano gli appalti pubblici, dalla pianificazione alla gestione post-aggiudicazione. Attraverso l’adozione di piattaforme di approvvigionamento digitale le Amministrazioni migliorano i processi interni e garantiscono un maggiore controllo delle attività inerenti i contratti e gli appalti pubblici.
Il nuovo ecosistema dell’e-procurement è stato definito dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (Decreto Legislativo del 31 marzo 2023, n. 36), che ha introdotto l’obbligo di digitalizzare l’intero ciclo di vita dei contratti pubblici. Questa normativa, in vigore dal 1° gennaio 2024, mira a garantire maggiore trasparenza, efficienza e interoperabilità nei processi di approvvigionamento delle Pubbliche Amministrazioni, assicurando in questo modo la totale digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti pubblici. L’articolo 22 del Codice stabilisce la creazione di un ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale, basato su piattaforme di approvvigionamento digitale certificate AgID, che devono rispettare requisiti tecnici specifici per assicurare conformità normativa e sicurezza informatica. L’art 25 del Codice indica che le piattaforme di approvvigionamento digitale sono costituite dall’insieme dei servizi e dei sistemi informatici, interconnessi e interoperanti, utilizzati dalle stazioni appaltanti per svolgere le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti. Le Regole Tecniche, pubblicate da AgID nel giugno 2023, disciplinano le modalità di certificazione delle piattaforme e la loro interoperabilità con banche dati nazionali come la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), in funzione delle Linee Guida sull’infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) per l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati. Questo quadro tecnologico normativo è in linea con le direttive europee e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che promuove la digitalizzazione come strumento per modernizzare la PA.
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Digitalizzare i contratti pubblici significa adottare strumenti digitali per gestire tutte le fasi del ciclo di vita degli appalti, dalla programmazione alla conclusione sostituendo i tradizionali flussi cartacei con strumenti digitali, come le piattaforme di e-procurement certificate, garantendo maggiore efficienza, trasparenza e conformità normativa. Digitalizzare i contratti pubblici significa anche rendere più semplici le attività di gestione degli acquisti nelle PA: SmartPAD, per esempio, semplifica le procedure amministrative, garantisce l’interoperabilità con la Trasparenza e guida gli operatori nella corretta sequenzialità delle operazioni, nel rispetto delle regole tecniche previste dal nuovo Codice dei contratti.
L’elemento chiave di questa trasformazione è l’adozione di piattaforme di e-procurement certificate che permettono alle amministrazioni pubbliche di operare in un ambiente completamente digitale e di gestire tutti gli aspetti legati agli appalti in un unico ambiente digitale. Tra i sistemi più utilizzati dalle Stazioni Appaltanti troviamo il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), gestito da Consip, che consente agli enti pubblici di acquistare beni e servizi attraverso cataloghi elettronici e richieste d’offerta, oppure la Piattaforma Contratti Pubblici (PCP), introdotta come strumento temporaneo per supportare la transizione verso l’ecosistema digitale nazionali, con il solo scopo di gestire i CIG con importo inferiore ai 5000 euro. La PCP sarà sostituita progressivamente dalle piattaforme certificate AgID, come SmartPAD, che permette una gestione aggregata e completa degli acquisti telematici.
Il Codice dei contratti ha introdotto l’obbligo per le Pubbliche Amministrazione di dotarsi di PAD - Piattaforme di Approvvigionamento Digitale certificate AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) assicurando che le soluzioni adottate siano sicure, affidabili e in grado di supportare tutte le fasi del ciclo dell’appalto. SmartPAD è certificata nell’ecosistema nazionale dell’e-procurement tramite il componente applicativo PAT HUB, consultabile nel registro delle piattaforme certificate pubblicato da ANAC gestito da ANAC, dove si trova l’elenco delle piattaforme di approvvigionamento digitali certificate.
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Nonostante i numerosi vantaggi, la digitalizzazione dei contratti pubblici presenta alcune sfide importanti. Una delle principali riguarda il cambiamento organizzativo e operativo negli enti. Molte amministrazioni devono affrontare resistenze al cambiamento da parte del personale, spesso poco abituato a lavorare con strumenti digitali avanzati. È essenziale che le amministrazioni si dotino di strumenti agili, semplici da usare, che concretizzino davvero la digitalizzazione degli appalti pubblici.
Un’altra sfida riguarda l’interoperabilità tra le diverse piattaforme utilizzate dalle Amministrazioni. Per garantire un sistema efficiente e integrato è necessario che tutti gli strumenti adottati rispettino standard comuni e siano in grado di comunicare tra loro senza problemi.
Infine, è importante considerare i costi iniziali legati all’implementazione delle piattaforme telematiche. Sebbene questi costi siano compensati dai risparmi a lungo termine derivanti dalla maggiore efficienza operativa, rappresentano comunque una barriera iniziale per molte amministrazioni.
La scelta della piattaforma di approvvigionamento digitale è cruciale per garantire l’efficienza e la conformità dei processi di gestione degli appalti pubblici. Per individuare la soluzione più adatta, è importante considerare alcune caratteristiche fondamentali che rispondano alle esigenze operative dell’amministrazione e dei suoi operatori. Ecco alcuni criteri chiave da valutare:
Ecco alcuni criteri chiave da valutare:
Valutando questi aspetti, l’amministrazione può adottare una piattaforma che non solo semplifica i processi ma migliora anche la Trasparenza e l’efficienza operativa.