La Pubblica Amministrazione del DL Semplificazioni è digitale

20 Luglio 2020

Logo PAWhistleblowing

Il DL Semplificazioni, approvato dal Consiglio dei ministri ed entrato in vigore il 17 luglio 2020, tra le varie novità introduce diverse misure che incentivano fortemente la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana ed il rapporto Cittadino – PA. Oltre a prevedere semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia, la velocizzazione dei procedimenti amministrativi e l’eliminazione di adempimenti burocratici, nonché la ridefinizione delle responsabilità relative all’abuso di ufficio e al danno erariale, che rallenta molte procedure pubbliche.
​​​​​​​
La deadline per allinearsi al piano di interventi sarebbe fissata al 28 febbraio, termine entro il quale tutte le PPAA dovrebbero virare le loro attività verso il digitale o almeno avviare il percorso in questa direzione. L’obiettivo, in linea prospettica, è quello di consentire a cittadini e imprese di accedere ai servizi erogati online tramite la propria identità digitale. In tal senso, il DL Semplificazioni introduce una importante novità: non potrà essere più utilizzato il PIN per accedere ai servizi online, ma soltanto i sistemi di autenticazione SPID, CIE e CNS, e dovrà essere garantita l’offerta dei servizi tramite integrazione con app IO, nativamente digitale, che permetta lo scambio diretto di comunicazioni con gli utenti.

Le azioni poste alla base del progetto di trasformazione digitale della PA, in realtà, rientrano in un disegno ben più ampio. A partire dalla costituzione del fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione destinato ad indirizzare gli investimenti pubblici verso il digitale per essere in grado di offrire agli utenti servizi inclusivi, semplici da utilizzare ma tecnologicamente avanzati, e sempre fruibili. Poi, nell’ambito della strategia PON Governance sono stati stanziati 42 milioni di euro per interventi a sostegno dei piccoli comuni gravati da carenze finanziarie e di organico, ulteriormente accentuate con il Covid. Ed infine con il DL semplificazioni che ha previsto, tra le altre cose, l’introduzione di figure consulenziali esperte a supporto del Responsabile per la Transizione al Digitale nell’ambito della definizione delle strategie di digitalizzazione. 

Viene rafforzata anche l’attività di AgID, a cui è affidato il compito di vigilare, accertare e sanzionare eventuali violazioni. La responsabilità amministrativa delle inadempienze è in capo al dirigente, il quale può veder decurtata fino al 30% la sua retribuzione.

Ulteriore importante novità riguarda il tema dell’accessibilità. Il DL semplificazioni infatti, aggiorna il dettato della legge Stanca n.4/04 estendendone l’ambito di applicazione ai soggetti privati che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili con un fatturato medio negli ultimi tre anni di attività superiore a novecento milioni di euro, e anticipando alcune disposizioni che devono essere recepite entro il 2022. Questa estensione, di fatto, stabilisce che gli acquisti di qualsiasi prodotto ICT dai suddetti soggetti privati debbano rispettare i requisiti di accessibilità definiti dalla normativa europea e dalle linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici promosse da AgID.

L’obiettivo di una PA digitale entro il 28 febbraio 2021 resta sicuramente molto ambizioso a fronte di tutti gli interventi strutturali che dovranno essere messi in atto dalle amministrazioni, ma sicuramente rappresenta una spinta ad intraprendere un percorso rivoluzionario.
 

Compila il form per maggiori informazioni

4 * 9